DISCORSO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA ITALIANA, Onorevole Sergio MATTARELLA
4 NOVEMBRE
GIORNATA DELL’UNITÀ NAZIONALE
E DELLE FORZE ARMATE
Ferrara, 4 novembre 2023
Autorità militari, civili e religiose,
Associazioni combattenti e d’armi,
Rappresentanti della Scuola, studenti e insegnanti,
Cittadine e Cittadini
La ricorrenza del 4 Novembre continua a ricordarci il definitivo compimento del sogno risorgimentale dell’Unità nazionale e del prezzo pagato per quel traguardo.
Significa, infatti, ricordare e onorare innanzitutto i caduti – tutti i caduti – della prima Guerra mondiale, che causò la morte di milioni di soldati e un numero imprecisato di feriti e minati nel fisico e nella mente.
Un percorso lungo, sofferto, lastricato di sacrifici, dolore e lutti.
Ogni nome di soldato caduto racconta un frammento della nostra storia.
Giovani che non hanno avuto la possibilità di vivere il futuro che avevano desiderato.
La nostra storia, anche quella di oggi, è il frutto di quella sofferenza e sèguita ad avere valore se continuiamo a farne memoria.
Memoria che si traduce nella consapevolezza, innanzitutto, di quanto sia terribile la guerra, ogni guerra.
Un sentire comune radicato in un’Europa che, proprio dalla dura lezione del passato, ha voluto intraprendere un cammino ineludibile di concordia e di pace.
E non è un caso se a costruire i pilastri che sorreggono l’unità europea, sia stata la generazione che ha portato sulla propria carne le cicatrici dei due devastanti conflitti mondiali.
Tanto che oggi ci siamo abituati alla pace, consapevoli che il cammino europeo è stato in questi decenni l’antidoto più forte a egoismi e nazionalismi.
Purtroppo non è così sulla scena internazionale.
Il mondo è cambiato, ha detto lo scorso 23 ottobre il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella: “più che per il virus e la pandemia, è cambiato in peggio per sciagurati comportamenti umani; per l’aggressione della Russia all’Ucraina e per l’iniziativa terroristica di Hamas in Israele, con il conseguente pericolo di spirale di violenza che si sta registrando e che si spera si possa frenare”.
Scenari inquietanti dove tuttora si fatica a trovare spiragli e soluzioni e nei quali la pace continua a gridare drammaticamente la sua urgenza.
In queste settimane è forte la preoccupazione per un allargamento del conflitto in Medioriente, in un disordine mondiale che stenta a trovare nuovi e più stabili equilibri.
Vengono in mente le parole del cardinal Martini, quando diceva che “solo se ogni popolo guarda il dolore dell’altro, la pace si avvicina”.
Nella giornata del 4 Novembre il nostro pensiero va ai nostri militari presenti nelle varie missioni internazionali e, in particolare, agli oltre mille impegnati sotto la bandiera dell’Onu come forza di interposizione tra Libano e Israele.
È paradossale che proprio nella terra delle tre grandi religioni del Libro, il valore sacro di salvezza e di speranza della Parola – che intimamente significa dialogo e colloquio – sia messo a tacere dall’insensato fragore delle armi.
Uno scenario di apprensione e preoccupazione che, come ha detto ancora il Capo dello Stato, reclama un’Europa in grado di esercitare la propria positiva influenza.
Parole che sono un vero e proprio appello perché l’Unione europea sia “capace di testimoniare con convinzione i propri valori di pace, cooperazione, rispetto dei diritti delle persone e dei popoli”.
Oggi più che mai c’è bisogno di un’Europa, che ancora stenta a mettere in gioco tutto il peso specifico di una consapevolezza che le deriva dalla dura lezione della propria storia.
Oggi più che mai occorre accelerare una costruzione ancora incompleta, perché è necessaria una voce europea autorevole più unita, coesa e tempestiva, di fronte a problemi che non possono essere affrontati e governati con lo sguardo rivolto alla vecchia idea di nazione.
E in questo compito il posto dell’Italia non è quello di un passeggero sul treno europeo, ma quello di uno dei Paesi che ha contribuito a fondare l’idea stessa di questo cammino.
Viva il 4 Novembre, viva l’Italia, viva la pace, viva l’Europa.
da Segreteria
del lunedì, 04 novembre 2024