I DUE GIORNI DELLE OPPORTUNITÀ: IMPARARE FACENDO

Scuola vivace, genitori coinvolti e propositivi, alunni responsabili ed entusiasti

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da Segreteria

del giovedì, 27 febbraio 2020

Per due giorni la scuola di Banchette - sezioni Senza Zaino si è aperta ai familiari dei ragazzi

“Chi ascolta dimentica, chi vede ricorda, chi fa impara”

(Proverbio giapponese)

Nelle classi Senza Zaino -  Scuola della Responsabilità dell’ Istituto Comprensivo di Pavone - Secondaria di Banchette, nelle mattinate di giovedì grasso e venerdì 21 febbraio, ha preso vita il  meraviglioso progetto: “I due giorni delle opportunità”, grazie alla sapiente regia delle Prof.ssa Rogai, Referente del “Senza Zaino”, alla collaborazione di tutti i colleghi, al sostegno della Dirigente Scolastica e, soprattutto, alla disponibilità dei genitori e di tutti gli altri adulti coinvolti.

I genitori hanno portato il loro mondo nelle nostre aule, hanno fatto conoscere le loro professioni, hanno presentato i loro hobby, hanno condiviso conoscenze e passioni coi propri figli e con tutti gli altri alunni, attraverso lezioni o laboratori da loro stessi ideati,.

La consapevole collaborazione fra docenti, genitori e alunni ha consentito di realizzare  “lezioni diverse” con genitori docenti e con alunni discenti, liberi di scegliere tra varie proposte.

La costruzione della comunità, uno dei pilastri fondanti del Senza Zaino, si realizza anche consentendo ai genitori e ad altri adulti di riferimento di entrare nelle classi con il ruolo inedito di docenti.

Ascoltare e gestire le emozioni, per accoglierle e renderle risorse - Imparare a fare la pasta- Conoscere i rischi della rete con una passeggiata virtuale - Fare giochi di ruolo – Incontrare la scrittura - Fare qualcosa per l’ambiente –  Studiare il comportamento di un volatile che vive a 2500 m - Estrarre DNA dalle fragole …,sono soltanto alcuni degli innumerevoli laboratori tenuti dai familiari degli alunni, con grande entusiasmo e voglia di “mettersi in gioco”.

I ragazzi coinvolti si sono mostrati impegnati, motivati e felici  di sperimentare nuove attività o di approfondirne di conosciuti. Si sono spostati da un laboratorio all’altro in autonomia, con un continuo esercizio di responsabilità (altro valore essenziale della “sperimentazione” “Senza Zaino – Scuola della Responsabilità). In una parola hanno reso viva la scuola. Nelle aule hanno trovato genitori o altri familiari loro o dei loro compagni, in veste di formatori impegnati in attività insolite.

I ragazzi, interpellati sull’esperienza vissuta la termine dei laboratori, hanno dichiarato di avere  apprezzato moltissimo la sostituzione delle lezioni regolari coi laboratori a rotazione, hanno sostenuto di essere riusciti ad esprimere la propria creatività e le proprie emozioni, di aver lavorato con la mamma in un ambiente scolastico coinvolgente e motivante; di aver rispolverato ricordi di  infanzia, di aver imparato ad estrarre il DNA dalle cellule, di aver appreso informazioni utili alla propria sicurezza, di essersi divertiti coi giochi di una volta, di aver provato la soddisfazione di creare qualcosa con le proprie mani, di aver capito la differenza fra una ricerca svolta con l’ausilio di Internet ed una condotta sul campo, di aver compreso meglio l’importanza del confronto e dell’aiuto reciproco, di aver aumentato l’autostima e l’empatia …

In una parola i nostri alunni hanno assaporato il gusto dell’imparare divertendosi.

Vere e proprie  interviste agli alunni saranno realizzate dai compagni di scuola delle classi terze, nel pieno spirito dell’autonomia,  e saranno rese note nei prossimi giorni.

I professori intervistati, hanno messo in evidenza la scoperta degli aspetti della scuola  meno legati alla didattica frontale, la capacità degli alunni di apprendere in contesti laboratoriali e l’importanza di questa esperienza al fine di creare ponti generazionali e occasioni di interazione fra gli adolescenti ed i propri familiari, fra i quali il dialogo spesso è difficoltoso.

                                                                                                                       Viviana Sottero

 

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